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CALIMERA Cenni Storico - Artistici
Il suo nome in greco significa “Buongiorno”. Il sole splende anche sullo stemma del paese, ed è lo stesso che inondava i campi e i boschi meta dei pastori e degli armenti che venivano portati a pascolare là dove era “Kalos Emera”. Sono gli anziani del paese, ma anche i giovani a mantenere vivo l’amore per la lingua grika, che testimonia le anctiche origini greco-bizantine del luogo. Appartenente alla giurisdizione feudale sino al 1599, Calimera conobbe le antiche baronie degli Hugot, dei Gesualdo e dei Cataleda ed è circondata dai piccoli “tesori d’arte” a antiche tradizioni che offre ai forestieri che qui giungono, unitamente alla cordialità ineguagliabile dei suoi abitanti.
La Residenza Protetta prof. Gino Cucurachi è qui a Calimera, in Via S. d’Acquisto 25, in posizione centrale a pochi metri da Piazza del Sole e dalla Chiesa di S. Brizio che custodisce oltre alla statua lignea del santo, anche preziose tele collocate sugli altari interni.
Poco distante dalla parrocchia sorge la chiesa dell’Immacolata, costruita nel 1636 con un bellissimo altare.
Il monumento dei caduti, sito nell’omonima piazza, è sormontato da una pregevole statua di bronzo della Vittoria Alata opera dello scultore leccese Antonio Bortone.
Particolare interesse desta la chiesa del SS. Crocifisso con una statua lignea del Cristo ritrovata in mare, miracolosamente intatta ed assunta ad un oggetto di culto dal popolo. L’opera è stata recentemente restaurata grazie all’interessamento del Comune di Calimera.
Fra tutti questi tesori d’arte il più caro alla cittadina greca è quello costituito dalla Stele in marmo attico del VI sec a.C. donatale nel 1960 da Atene in memoria delle comuni origini e proveniente dal Museo Nazionale della Capitale Ellenica. La Stele reca incise le parole “Patroclide da Atmon” località presso Marussi, nei sobborghi di Atene dove venne rinvenuta e il bassorilievo su di essa rappresenta il saluto di Patroclia a Proclide. L’antica opera funeraria è custodita nei giardini pubblici in una edicola che reca la scritta “Zeni su en ise ettù sti Kalimera” - “Straniera tu non sei qui a Calimera” - perché sei rimasta fra la gente che vanta le tue stesse origini e le tue stesse tradizioni millenarie tramandate tra la storia e la leggenda sin dai tempi dei poeti di Omero.